Sempre più spesso sentiamo parlare di MINDFULNESS… ma che
cos’è? Come si pratica? Quali benefici apporta?
DEFINIZIONE
Mindfulness è una
parola anglofona il cui significato letterale è “attenzione cosciente”,
“consapevolezza”. Con quest’espressione s’intende quella specifica pratica
meditativa, che consiste nel “vivere
momento per momento” (Kabat-Zinn, 1991), prestando attenzione al presente (qui e ora), intenzionalmente e con sospensione
del giudizio.
Il Biologo molecolare Jon Kabat-Zinn, appassionato di yoga e
meditazione zen, creò negli anni settanta un programma che integrava le
conoscenze scientifiche alle pratiche zen e fondò nel 1979, a Boston, la prima
clinica di riduzione dello stress
basata sulla consapevolezza. La sua
diffusione fino ad oggi è stata esponenziale, al punto da essere presente non
solo in campo clinico, ma anche educativo, sportivo, aziendale e in generale in
tutto ciò che ha a che fare col benessere.
Seppur derivando in parte dalla tradizione buddista, la
mindfulness non è una pratica religiosa, ma piuttosto una pratica meditativa di consapevolezza. Non è una tecnica di rilassamento, questo
semmai può essere un effetto secondario, ma non lo scopo principale.
Nella nostra società ci troviamo sempre più spesso
sballottolati da un impegno all’altro, sommersi fino al collo di appuntamenti,
scadenze, in una routine che rischia di farci andare avanti con il pilota automatico
inserito; quante volte capita di arrivare in un posto senza esserci accorti
come? O di mangiare in fretta e furia mentre parliamo al telefono, leggiamo o
guardiamo la tv. Tutte queste azioni automatiche sono il contrario della
mindfulness, in quanto si tratta di esperienze che viviamo inconsapevolmente,
senza averne piena coscienza. La mindfulness è, invece, essere consapevoli, attenti a ciò che facciamo mentre lo
facciamo: respirare, camminare, mangiare… ogni azione può essere vissuta consapevolmente e senza giudizi. I
giudici più severi siamo, infatti, noi stessi, quando ci colpevolizziamo di
aver fatto o non aver fatto qualcosa, quando ci critichiamo, quando non
accettiamo chi siamo, cosa pensiamo o proviamo; la pratica della mindfulness è
l’opposto di tutto ciò, è la piena accettazione di sé senza giudizi, semplicemente
come atto di consapevolezza; così, a lungo andare, essa diviene una modalità di pensare e di vivere che
si acquisisce praticandola.
Tra i vari protocolli di mindfulness esistenti, quello di Mindfulness Psicosomatica (PMP) oltre a rendere più consapevoli, aiuta a ristabilire l'equilibrio olisitco tra mente, corpo ed emozioni facilitando un'esperienza di unità (olos) in cui la divisione scompare ed emerge uno stato di silenzio, pace e benessere. Infatti, specie ai nostri giorni, la testa è costantemente bombardata da stimoli (lavoro, riunioni, email, programmi, ecc) a scapito delle emozioni e del corpo che devono essere soggetti a quanto essa comanda; per cui i bisogni di espressione dell'uno o dell'altra (per es. dormire, piangere, rilassarsi, giocare, arrabbiarsi) vengono continuamente soppressi dalla mente. Anche quando crediamo di usare il corpo, ad esempio quando corriamo, andiamo in palestra o facciamo altri tipi di sport, in realtà stiamo eseguendo comandi che la mente invia al corpo (camminare, correre, piegarsi, saltare) con il suo quasi totale controllo. Al contrario, attraverso le tecniche del Protocollo Mindfulness Psicosomatica (Monteccucco), si impara a lascar andare i processi mentali, a percepire con il corpo e dal corpo direttamente e a far fluire liberamente le emozioni che spesso rifiutiamo o non ci permettiamo di esprimere.
Tra i vari protocolli di mindfulness esistenti, quello di Mindfulness Psicosomatica (PMP) oltre a rendere più consapevoli, aiuta a ristabilire l'equilibrio olisitco tra mente, corpo ed emozioni facilitando un'esperienza di unità (olos) in cui la divisione scompare ed emerge uno stato di silenzio, pace e benessere. Infatti, specie ai nostri giorni, la testa è costantemente bombardata da stimoli (lavoro, riunioni, email, programmi, ecc) a scapito delle emozioni e del corpo che devono essere soggetti a quanto essa comanda; per cui i bisogni di espressione dell'uno o dell'altra (per es. dormire, piangere, rilassarsi, giocare, arrabbiarsi) vengono continuamente soppressi dalla mente. Anche quando crediamo di usare il corpo, ad esempio quando corriamo, andiamo in palestra o facciamo altri tipi di sport, in realtà stiamo eseguendo comandi che la mente invia al corpo (camminare, correre, piegarsi, saltare) con il suo quasi totale controllo. Al contrario, attraverso le tecniche del Protocollo Mindfulness Psicosomatica (Monteccucco), si impara a lascar andare i processi mentali, a percepire con il corpo e dal corpo direttamente e a far fluire liberamente le emozioni che spesso rifiutiamo o non ci permettiamo di esprimere.
PRATICA
Come impariamo, dunque, a non giudicarci, ad accettarci, a
goderci le esperienze della vita momento per momento e come diventiamo più consapevoli? Attraverso la pratica della
mindfulness. Per il semplice fatto ch'essa venga definita “pratica”, intuiamo
che è un qualcosa di attivo e che dovrebbe essere svolto con una certa
regolarità. Come molte pratiche meditative, anche la mindfulness può essere
eseguita seduti a gambe incrociate su di un tappetino o un cuscino, oppure stesi
o seduti su una sedia, con la schiena ritta e ad occhi chiusi, in una posizione
comoda.
Nelle prime occasioni in cui ancora la si sta imparando, si viene guidati da una voce che invita la
persona (o le persone in situazioni di gruppo) a prestare attenzione consapevole su di sé: sul proprio corpo
(bodyscan), sul respiro, sui propri pensieri, sulle proprie emozioni così come
sono, osservandole come se si fosse degli spettatori esterni, privi di
qualsiasi giudizio. L’unico scopo è
diventare consapevoli, senza cercare di cambiare nulla, ma piuttosto di
arrivare ad accettarsi per ciò che si è.
Normalmente siamo abituati a voler cambiare le cose, rivoluzionandole, ci
dimentichiamo però che il primo passo per il cambiamento è l’accettazione incondizionata di sé: se ci accettiamo,
permettiamo a noi stessi di essere così, di pensare in un certo modo,
sospendiamo il giudizio severo, di conseguenza aumentiamo l’autostima,
diventiamo più flessibili, tolleranti e aperti.
Le pratiche che si fanno con la
guida dovrebbero poi essere ripetute da
soli, non solo per impararle, ma per poterle utilizzare in modo autonomo e far proprio l’approccio. Una
pratica di mindfulness, intesa come singolo esercizio, può durare dai 10 minuti
in poi, non c’è un tempo preciso e prestabilito, dipende anche dalla tipologia:
alcuni possono durare 20 minuti o mezzora; altri prevedono, ad esempio, che
durante la giornata si utilizzi un’attenzione consapevole a ciò che si fa
(mangiare, camminare, cucinare, ecc.). Queste tecniche meditative possono
essere praticate individualmente o anche in situazioni di gruppo.
AMBITI E BENEFICI
Come già affermato, lo stesso Kabat-Zinn pensò alla
mindfulness come una nuova e valida modalità per ridurre lo stress, in generale
la sua pratica ha grandi benefici
sul benessere globale della persona. Numerose ricerche cliniche e non hanno dimostrato come la
mindfulness si sia rivelata efficace per
prevenire e trattare la depressione e altri disturbi dell’umore, prevenire e gestire l’ansia e trattare gli attacchi di panico.
A confermare tali dati da un punto di vista più scientifico,
vi sono una serie di ricerche nel campo delle neuroscienze che hanno messo in luce, attraverso la risonanza magnetica e tecniche di
neuro-immagine, alcune trasformazioni
che avvengono a livello cerebrale in
coloro che praticano regolarmente la
mindfulness. In particolare si è
visto:
·
un ispessimento della materia grigia
nell’ippocampo, che regola la memoria e l’apprendimento;
·
un assottigliamento dell’amigdala, coinvolta
nelle reazioni di paura, ansia e stress;
·
un incremento dell’attività della corteccia del
lobo prefrontale sinistro, sede delle emozioni positive.
Altri
studi hanno
evidenziato benefici a livello fisico,
quali alleviamento del dolore (cronico o acuto), miglioramenti del sistema immunitario,
efficacia nei trattamenti di patologie della cute, prevenzione di disturbi
psicosomatici (cefalea, psoriasi, disturbi gastro-intestinali, ecc.).
Praticare
regolarmente la mindfulness aiuta, inoltre, a sviluppare l’intelligenza emotiva, ossia la capacità di riconoscere le
proprie ed altrui emozioni, di gestirle senza lasciarsene sopraffare e di
tollerare le frustrazioni, impedendo l’insorgere di sensi di colpa (attenzione
non giudicante).
Anche
il comportamento risente dell’efficacia
positiva degli esercizi di consapevolezza, allenando la capacità
di ascolto, di essere temperante, di prendere distanza dalle cose osservandole
dall’esterno.
Per
tutti questi ed altri motivi la pratica della mindfulness si sta diffondendo a
macchia d’olio in ogni settore:
- - aziendale, per prevenire il burnout e migliorare il benessere generale dei lavoratori, che quindi risultano più motivati e produttivi;
- - educativo, nelle scuole (dalle primarie alle secondarie di secondo grado) e nelle università, per migliorare le capacità attentive, di concentrazione, di gestione dell’ansia e dello stress;
- - clinico, per la cura e la prevenzione dei disturbi fisici e psichici, troviamo, infatti, professionisti che la praticano con i pazienti negli ospedali, cliniche, studi pubblici o privati;
- - benessere/salute, per prendersi cura di sé senza bisogno di attendere di star male e raggiungere una completa condizione di benessere, soddisfazione e felicità, sviluppando le risorse e le potenzialità che ognuno ha dentro di sé.
Se vuoi più informazioni al riguardo o ti interessa effettuare una prova gratuita della Mindfulness, non esitare a contattarmi!
Per ulteriori approfondimenti:
- Kabat-Zinn J. (1991). Vivere momento per momento. Milano: Corbaccio, 2005
- MOntecucco N. (2010). Psicosomatica Olistica. Mediterranee
- Brown et al. The benefits of being present: Mindfulness and its role in psychological wee-being.Journal of Personality and Social Psychology, Vol 84(4), Apr 2003, 822-848.
- Grossman P., et al., Mindfulness-based stress reduction and health benefits: A meta-analysis. Journal of Psychosomatic Research. Vol 7(1), Luglio 2004, 35-43.
- https://it.wikipedia.org/wiki/Mindfulness
- http://www.associazionepsicologidelbenessere.it/articoli/introduzione-alla-meditazione
Articoli giornalistici che ne
parlano:
- http://www.corriere.it/moda/news/16_febbraio_19/meditate-gente-cosi-mindfulness-agisce-cervello-migliora-salute-a8139cc2-d6ef-11e5-a4d1-c8704a1e2204.shtml?refresh_ce-cp
- http://espresso.repubblica.it/visioni/scienze/2016/04/05/news/mindfulness-chi-medita-non-si-deprime-1.257040?refresh_ce
- http://www.greenme.it/yoga/20256-yoga-meditazione-scuole