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INTELLIGENZA EMOTIVA

 L'intelligenza emotiva è stata definita da Goleman (1995) come l'insieme di competenze emotive e sociali che permettono all'individuo di:
  • riconoscere e provare le proprie emozioni (consapevolezza di sè);
  • riconoscere e provare le emozioni degli altri (empatia);
  • regolare e gestire le proprie emozioni (autocontrollo);
  • motivarsi per raggiungere obiettivi (motivazione);
  • entrare in relazione con gli altri (abilità sociale).


Se da un lato la capacità di provare emozioni è innata, al tempo stesso è possibile, secondo l'autore, acquisire la competenza per riconoscerle, gestirle e regolarle, grazie all'esperienza e all'ausilio di una figura di riferimento.

In un esperimento condotto alla Standford University, Mischel sottopose dei bambini ad una prova di resistenza alla frustrazione per valutare la loro capacità di autoregolarsi e motivarsi: dopo essere stati portati in una stanza, venne loro presentato un prodotto commestibile molto amato in america, i marshmellows, e chiesto loro di scegliere se mangiarne subito uno o se aspettare 20 minuti per poterne mangiare due. Alcuni bambini scelsero di soddisfare immediatamente il desiderio e non resistettero al ritardo della gratificazione, mentre altri, nonostante vari tentennamenti, furono in grado di controllarsi e attendere di mangiare i tanto anelati marshmellows.

Un dato interessante fu che, proseguendo la ricerca con alcuni dei partecipanti fino all'età adulta, Mischel constatò che proprio coloro che da bambini non erano riusciti ad aspettare, ebbero in adolescenza maggiori problemi comportamentali e livelli inferiori di autostima; mentre chi era stato capace di regolare gli impulsi e attendere la gratificazione, aveva riscosso maggior successo sociale, scolastico e raggiunto livelli più alti di autostima.

Si può affermare, dunque, che l'intelligenza emotiva è necessaria per vivere in modo funzionale, comprendere gli altri, percepire benessere soggettivo e interagire positivamente con il mondo esterno, e che la capacità di automotivarsi, nonostante i ritardi nella gratificazione, sia correlata all'autostima, all'espressione delle emozioni e alle abilità sociali.


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