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BELLEZZA IDEALE VS BELLEZZA REALE

Oggigiorno bambini, adolescenti ed adulti sono sempre più sottoposti a un costante bombardamento mediatico  che spinge verso modelli ed ideali di magrezza eccessiva: "Pancia piatta", "Corpo perfetto", "Gambe senza cellulite" "Muscolatura impeccabile"... sono solo alcune delle frasi che ascoltiamo o leggiamo quotidianamente sui giornali, in televisione, su internet o attraverso altri mass media e così, senza accorgercene, finiamo per assorbire prototipi di bellezza maschile e femminile dettati dalla società.

Ma nell'era di phtoshop, chirurgia plastica e altri trucchi estetici e tecnologici, quanto sono reali questi ideali di bellezza? Basta una semplice ricerca su google per scoprire che molte delle modelle o dei modelli messi su riviste, cartelloni pubblicitari e in tv sono ben lontani dall'essere come appaiono, sottoposti a tocchi e ritocchi per diventare "perfetti" come la società impone di essere: sempre giovani e senza difetti.

Questi messaggi mediatici hanno un impatto preponderante in età preadolescenziale e adolescenziale, quando comincia ad essere costante l'attenzione sul proprio corpo-forme e i modelli di riferimento non sono più solo i genitori. Crescendo il desiderio di diventare come l'idolo visto in televisione o su internet, può accadere che condotte alimentari inadeguate e disorganizzate vengano adottate anche a causa di scarse informazioni sull'alimentazione e un'errata interpretazione degli stimoli corporei, come fame e sazietà.

A preoccupare la Sanità Pubblica vi è, infatti, la continua diffusione di disturbi alimentari, come l'anoressia, la bulimia e il binge eating ad un'età sempre più inferiore. Alcuni dei sintomi con cui si presentano possono essere: l'eccessiva attenzione al peso e alle forme corporee; l'ossessione per il cibo; le restrizioni alimentari rigide o le frequenti abbuffate con o senza condotte di eliminazione.

Secondo il Ministero della salute, in Italia ci sarebbero ogni anno su 100 mila abitanti circa 6 nuovi casi di anoressia e 12 di bulimia.
I dati forniti dal CIDAP (Centro Italiano Disturbi Alimentari Psicogeni) ci dicono che su 2.200.000 soggetti di sesso femminile che soffrono di un disturbo alimentare psicogeno, 1.450.000 sono bulimiche, mentre 750.000 sono anoressiche; di questi circa 880.000 ammettono di soffrirne e solo 130.000 intraprendono un percorso terapeutico specifico.
Mentre in passato si pensava che la patologia riguardasse quasi esclusivamente la popolazione femminile, negli ultimi anni si è visto che ad esserne colpiti vi è anche un crescente numero di uomini, circa 75.000 anoressici e 130.000 bulimici, di cui solo 8000 accetta di andare in terapia.
Il periodo d'insorgenza dei primi comportamenti alimentari inadeguati si aggirerebbe, invece, intorno ai 12-16 anni per le ragazze e 14-24 anni per i ragazzi

Oltre a svilupparsi veri e propri disturbi alimentari, la pressione sociale alla magrezza, alla perfezione e all'eterna giovinezza rende donne e uomini sempre più insoddisfatti del loro corpo, più insicuri e con livelli di autostima piuttosto scarsi.

Cosa fare allora per contrastare tali pressioni e accettarsi di più?
Prendere consapevolezza dell'esistenza di un'ideale di bellezza fittizio è sicuramente il primo passo per l'accettazione di sè e il cambiamento: chi si accetta si vuole più bene, si relaziona meglio e cambia più facilmente.

Non dovrebbe essere una mera questione di apparenza, ma piuttosto di salute fisica e benessere psicologico; se si mangia bene, si fa attività fisica e sport, si dedica tempo a se stessi, svolgendo attività piacevoli, si diventa naturalmente più sani e più  belli.

Per tali motivi sarebbe opportuno intervenire preventivamente, sin dall'infanzia, attraverso un programma educativo di benessere globale che vada ad agire sui fattori fisici e psichici che, da un lato favoriscono un'alimentazione sana e uno stile di vita più salutare, dall'altro pongono le basi per contrastare le pressioni sociali all'ideale di perfezione, migliorando la percezione di sé e l'autostima.


Per approfondimenti: