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VITA FAMILIARE: la relazione tra coniugi e figli come un giro in tandem o in risciò

Spesso mi capita di vedere lungo le piste ciclabili intere famiglie con bici di varie dimensioni e modelli: il papà con la mountain bike di ultima generazione, la mamma con la classica graziella, e a seguire i figli con bici a 2 o 4 ruote; più raramente si vedono circolare, invece, i risciò a 4 o + posti  (usati più a scopo turistico) e i tandem a 2 o +.

Chi ha avuto l'opportunità di fare un giro in risciò, avrà sicuramente notato che per poter mantenere una buona velocità di rotta, tutti devono pedalare in modo costante e coordinato: chi è seduto davanti ha il comando del volante nel decidere la direzione da seguire ed evitare gli ostacoli; chi è seduto dietro condivide lo sforzo per far avanzare il mezzo usando i pedali posteriori che seguono lo stesso ritmo e movimento di quelli anteriori. Se anche solo uno smette di pedalare, il risciò prosegue ugualmente, ma con maggior fatica.


Il tandem, per la maggior parte omologato per due, permette di percorrere le stesse distanze che si percorrerebbero da soli, ma condividendo lo sforzo e, a volte, aumentandone la velocità.

Anche in questo caso chi è seduto davanti, è responsabile del manubrio per scegliere le direzioni dei percorsi, frenare in caso di necessità e gestire il cambio in modo tale da rendere più leggero o pesante il mezzo a seconda che ci si trovi  in salita, pianura o discesa; mentre chi è sul sedile posteriore ha il compito coordinarsi con il partner nella gestione dei pedali, sia per quanto riguarda il numero dei giri, che per la velocità di pedalata.

Un ottimale mantenimento della rotta richiede che entrambi i partner si fidino l'uno dell'altro, siano in sintonia,  siano coordinati e con un buon passaggio di comunicazione, in modo che, per esempio, chi è dietro e non ha modo di vedere la strada, sappia quando è il momento di frenare, di girare e di fermare i pedali; o chi è più stanco, trasmetta all'altro l'intenzione di rallentare la pedalata.
I pedali anteriori e posteriori, infatti sono collegati fra loro, per cui ogni cambiamento di velocità al pedale davanti corrisponderà a quello di dietro.

Similmente alla conduzione di un risciò o di un tandem, le famiglie e le coppie necessitano di efficace comunicazione, di fiducia reciproca, di divisione di ruoli e condivisione degli sforzi per poter percorrere la stessa rotta e nella stessa direzione; ai posti anteriori ci sono i genitori che dirigono e sostengono il carico maggiore, ma anche i figli, metaforicamente sui sedili posteriori, offrono il proprio prezioso contributo nel portare avanti gli obiettivi familiari.

Ci saranno sempre dei momenti in cui uno dei due vacillerà, o in cui uno o più componenti della famiglia sarà più stanco, distratto o apparentemente assente; ma con un dialogo aperto, la condivisione dei propri pensieri ed emozioni e tanta pazienza, si potrà condurre il mezzo-famiglia/coppia nella direzione voluta, effettuando gli opportuni aggiustamenti di marcia, deviazioni di rotta, alternanza dei ruoli anteriori e posteriori e pause per riposarsi.

Noleggiare un risciò o un tandem può essere un ottimo esercizio familiare e di coppia per testare la sintonia familiare e calibrarsi nei diversi ruoli e situazioni.






Ringraziamenti: Alberto e Leonardo Tonoli per la metafora del tandem