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DIVERTIMENTO "NATURALE" O "ARTIFICIALE" ?

Per definizione la parola divertimento vuol dire svago, o un qualcosa che produce piacere.

Nell'attuale società in cui viviamo (per lo meno quella occidentale) è sempre più diffusa la concezione che il divertimento sia possibile solo in seguito all'assunzione di sostanze chimiche di vario tipo (alcolici, droghe, pasticche, o altre sostanze eccitanti).



Si tratta di una tendenza in aumento, forse anche a causa del bombardamento mediatico a cui ogni giorni si è sottoposti (telefilm, film, serie in cui giovani, adolescenti e adulti sfogano le loro frustrazioni nell'alcol alla ricerca di piacere, intrattenimento o alleviamento del dolore), ma ciò ovviamente non è applicabile a tutti.

Spesso, ragazzi e adulti, per svagarsi la sera con gli amici sentono la necessità di una qualche sostanza esterna che possa provocare in sè e/o negli altri un effetto tale da permettere di divertirsi. Sembra quasi che il divertimento non dipenda da se stessi, dalle circostanze personali, ambientali o relazionali, e quindi dal luogo, dall'attività che si sceglie, dalla compagnia o dalla propria predisposizione a divertirsi, ma piuttosto dal tipo e dalla quantità di sostanza che si assume.

Sono stata testimone oculare e uditiva di ragazzi che hanno testualmente detto: << sei astemio? E come fai a divertirti?>; o di altri che in mancanza di alcol in un dato luogo hanno richiesto per lo meno una red bull per divertirsi!

Che fine ha fatto il divertimento genuino? Che fine ha fatto il divertimento semplicemente dato dallo stare insieme, dal parlare, dal raccontarsi barzellette, dall'organizzare giochi o attività ricreative e dinamiche?

Forse parliamo della stessa generazione che è "succube" della tecnologia avanzata, di giovani che smanettano con lo smartphone tutto il tempo, messaggiando, chattando, "like-ando" (mettere mi piace su facebook), condividendo foto o status sui social network persino quando si è in compagnia di altri, privandosi di altri tipi di intrattenimenti.

Ed è così che ci si ritrova di fronte scenari di giovani riuniti intorno ad un tavolo, che invece di parlare o fare qualcosa di concreto insieme, appaiono dal di fuori silenziosi, introversi, muti come pesci, ma super attivi e loquaci sui social. E' come se lo stare insieme avesse più un valore virtuale che reale, al punto tale da dimenticarsi o non sapere cosa fare quando si è fisicamente insieme, a meno che non si opti per un qualche "aiutino" che renda un pò brilli, o meno inibiti.

Tralasciando in questa sede gli effetti nocivi, letali e tossici che hanno l'alcol e altre sostanze eccitanti, ve ne sono altri che li rendono così appetibili:  un'iniziale euforia e perdita dei freni inibitori.

Quando ci si diverte, ad es. ridendo ad una battuta spiritosa, vengono rilasciate naturalmente nel corpo delle sostanze chiamate endorfine, i cui effetti sono l'euforia, senso di felicità e piacere, una sensazione di benessere che pervade l'intera persona. Similmente queste sostanze vengono prodotte quando si fa sport, altre attività dinamiche piacevoli, come ballare, camminare, correre, ridere scherzare, ecc.
Oltre ad avere tali effetti, le endorfine e altre sostanze come la dopamina, l'ossitocina o la serotonina, hanno effetti benefici sull'intero organismo producendo un migloramento dello stato di salute (al contrario di ciò che alcol e sostanze stupefacenti fanno).

La domanda per uno spunto riflessivo è la seguente: è meglio divertirsi in modo naturale ricercando attività piacevoli in compagnia di altri o soli che producono sensazioni di benessere ed euforia in modo gratuito e soprattutto benefico per il corpo, o è meglio ricercare un divertimento artificiale spesso costoso, illegale e che in quantità eccessive e nel tempo diventa dannoso e letale per il corpo?